Barcellona, come tutta la Spagna, è stata governata da una dittatura di stampo fascista dal 1939 fino al 1975, ovvero nel periodo di massima diffusione dei film amatoriali 8 mm e super 8.
Un rarissimo filmato di Barcellona girato nel 1949 da un turista inglese.
Per questo motivo, soprattutto nel primo dopoguerra, che corrisponde alla fase dell’autarchia del Regime, i filmati della città sono molto rari, come accade in tutti gli Stati totalitari (lo spiego bene in questo episodio del mio podcast). Se si aggiunge che la televisione nacque con un unico canale solo nel 1956, qualora aveste nella vostra collezione di film di famiglia una pellicola girata da quelle parti allora potreste avere un documento di grande valore storico che meriterebbe di essere pubblicato per metterlo a disposizione di tutti, come faccio io con i miei.
Barcellona negli anni 50
Quando a partire dal 1950 Franco decise di aprire le frontiere al turismo, iniziarono ad arrivare tante persone (anche se molte meno di oggi) dai Paesi dell’Europa occidentale, in particolar modo dalla Germania Ovest. Con loro ovviamente giunsero anche le cineprese 8 mm.
Barcellona, a giudicare dalla quantità di filmati che ho trovato negli ultimi anni, era la meta preferita di chi andava a visitare la Spagna ma, come è ovvio, era profondamente diversa da quello che è diventata ai giorni nostri, per quanto alcuni dei luoghi principali siano riconoscibili a chi è pratico della città.
Uno dei tratti distintivi che salta agli occhi, non riguarda l’architettura, ma un’altra icona, ovvero i taxi gialli e neri, anche se le auto dell’epoca sembravano uscite da un film di gangster (come visibile nel film 8 mm qui sotto).
La Rambla
Un film 8 mm girato sulla Rambla negli anni 50 da un turista della Germania Ovest.
La Rambla è il viale pedonale che attraversa Barcellona da Plaça Catalunya fino al porto, in direzione perpendicolare al mare. Oggi è affollatissimo di turisti ma è sempre stato il cuore pulsante della città, anche nell’epoca gloriosa in cui era frequentata unicamente da residenti.
Tra i tanti luoghi famosi di Barcellona è forse quello che è rimasto più simile ad oggi, per quanto non esistessero negozi di souvenir cinesi ad ogni angolo o venditori ambulanti di birra in lattina che fanno di tutto per aumentare il tasso alcolico dei passanti.
L’unico tratto di Rambla che non c’era ai tempi dei film 8 mm è la Rambla de Mar, ovvero la parte che è stata costruita dopo la colonna dedicata a Cristoforo Colombo e che è stata inaugurata nel 1994.
La corrida a Barcellona
Oggi la corrida a Barcellona è illegale, dopo una Legge votata dal Parlamento Catalano nel 2010 e che, per motivi legati allo scontro sempre vivo tra lo Stato centrale e la Catalogna, è passata attraverso molti ricorsi e controricorsi.
Ai tempi di Franco, che non era esattamente tollerante verso le spinte indipendentiste che c’erano all’interno della Spagna, quegli eventi rappresentavano un modo per esprimere l’orgoglio nazionale. Se guardate nel filmato qui sotto è evidente il palco delle Autorità, rigorosamente in camicia nera, con tanto di guardie del corpo che le circondano per evitare attentati, visto che l’aria che si respirava all’epoca non era propriamente serena.
Una corrida del 1969 all’arena Monumental
Se oggi vi trovate dalle parti di Plaça d’Espanya, che per i non esperti di Barcellona è quella dove ci sono le due torri che ricordano il campanile di San Marco a Venezia, in uno dei lati della piazza c’è un ex arena per la corrida, che nel frattempo è diventata un centro commerciale.
Ma dal 1977 fino al 2011 l’unica arena dove si ammazzavano i tori era La Monumental, capace di circa venti mila spettatori e che oggi ospita al suo interno il Museo Taurino, dove si può apprezzare la storia della corrida in Catalogna.
Il Montjuic
Il Montjuic, insieme al Parc Guell, è una delle colline da cui i turisti possono ammirare il panorama di Barcellona.
Durante le Olimpiadi del 1992 ha ospitato molti eventi, come le gare di tuffi, di calcio e le partite del più celebre Dream Team della storia del basket, quello di Michael Jordan, Magic Johnson e Larry Bird. Tutt’oggi allo stadio olimpico gioca la seconda squadra di Barcellona, l’Espanyol, e si svolgono importanti concerti.
Una gara motociclistica disputata il 10 maggio 1964 su un circuito cittadino del Montjuic a Barcellona
Dal 1950 al 1968 però, si sono svolte anche le gare del motomondiale, in un circuito cittadino ricavato sulle strade che normalmente percorrevano le auto dei Barcellonesi e che stato teatro di eventi motociclistici fino a 1976.
La Sagrada Familia
A più di cent’anni dall’inaugurazione del cantiere della Sagrada Familia, tanti Barcellonesi continuano a pensare che nemmeno i bambini potranno mai ammirarla finita, nonostante le ultime previsioni stimino che, anche grazie alle nuove tecniche di costruzione, si possa terminarla entro il 2030.
Nei vari filmati amatoriali che sono riuscito a salvare e restaurare è proprio evidente come il simbolo di Barcellona presenti uno stato dei lavori visibilmente diverso rispetto a quello di oggi.
A dire il vero da turista che ama talmente la città da averci girato anche una webserie (la potete vedere in questa pagina) e che l’ha vista in diverse occasioni, posso facilmente notare le differenze anche tra la versione della prima volta (2006) e l’ultima che ho visto (2012).
La Barcellona post franchista
Franco morì nel 1975, ma prima di farlo mise le basi per un passaggio graduale alla democrazia, affidando a Re Juan Carlos il periodo di transizione che la portò pacificamente ad abbandonare il fascismo.
Dopo la fine del regime il turismo iniziò a crescere. Prima grazie alle trasformazioni della città che sono state decise a partire dai lavori per le Olimpiadi del 1992, poi assecondando il boom mondiale del business legato ai viaggi, tanto che oggi alcune strade di Barcellona, come accade in tutta Europa, sembrano più un luna park per turisti che dei luoghi dove si è fatta la storia.
Barcellona nel 1983 nel filmato di un turista austriaco.
A partire dagli anni 70 le pellicole super 8 cominciarono a cadere in disuso, sostituite malamente dai nastri VHS e video8, che erano infinitamente più scarsi a livello di qualità, oltre che deperibili nel tempo, ma più comodi da consultare. Quindi, pur essendo un controsenso, ci sono pochi filmati su pellicola anche della Barcellona democratica.
Per altro gli anni 80, a detta di molti Barcellonesi doc, non sono nemmeno il miglior periodo che ha vissuto la città, ma di quelli rimane solo qualche VHS, se il tempo non l’ha già rovinato del tutto.
I problemi di un collezionista
Il problema per un collezionista come me è che i visitatori che frequentavano Barcellona non si concentravano con le loro riprese sull’architettura della città, ma sul mare e le spiagge. Giustamente, visto che erano turisti e non studiosi, anche se da amante della storia mi dispiace che la realtà fosse quella.
L’ideale sarebbe scovare le ancor più rare pellicole degli abitanti del luogo o quanto meno degli Spagnoli che venivano ad ammirare le influenze di Gaudì o, ma forse sto sognando un po’ troppo, la città nella sua vocazione industriale, prima dell’arrivo del turismo di massa che l’ha resa infinitamente più prospera, ma molto meno autentica di com’era ai tempi dei filmati 8 mm.
Daniele Carrer