La pellicola super 8 e la pellicola 8 mm presentano delle differenze estetiche rispetto ai moderni video. Contrariamente a quello che si può pensare, non è tanto una questione di qualità, perché i film amatoriali registrati su pellicola, sia essa:
- 8 mm
- super 8
- 16 mm
se digitalizzati con un telecinema professionale, sia a livello di acquisizione che di restauro, possono esprimere una qualità molto vicina all’alta definizione (forse nel caso del 16 mm anche superiore).
Come spiego in questo video:
Il rapporto di forma
Il 99% delle pellicole super 8 e 8 mm è girato nel formato 4/3. Per capirci: lo stesso che utilizzavano le TV fino a 10 anni fa.
Ai lati dello schermo ci sono delle bande nere verticali. Ci sono diversi modi per adattare questo fromato ai moderni schermi, che hanno invece una forma più allungata (16/9). Quello che uso io preserva l’inquadratura originaria, quindi mantenendo le citate bande nere verticali (come nella foto qui sopra, che appartiene alla mia collezione).
Altri servizi di telecinema, invece, ingrandiscono il quadro, tagliando la parte superiore e inferiore. Attenzione però che, se vi affidate a loro:
- vedrete a pieno schermo;
- ma rischiate di trovarvi con il classico effetto teste tagliate
non perché l’autore della pellicola super 8 o 8 mm al tempo avesse sbagliato, ma semplicemente perché quel tipo di adattamento effettuato in fase di digitalizzazione è sbagliato.
Il rapporto di forma corretto è quindi quello originale che si può vedere in questo filmato del 1969 che ho restaurato:
I fotogrammi al secondo
Oltre a questa differenza che è facilmente visibile, ce n’è una meno considerata, ma altrettanto importante da valutare per creare un filmato all’altezza della storia che in questo è immortalata:
- le pellicole 8 mm venivano girate a 16 fotogrammi al secondo;
- le pellicole super 8 venivano girate a 18 fotogrammi al secondo.
Il sistema televisivo italiano ne prevede 25 e i player internet, Youtube in testa, non lavorano né a 16 né a 18 fotogrammi al secondo.
Come adattare la pellicola super 8 ai moderni video
Per trasformare i film storici amatoriali negli standard moderni ci sono anche in questo caso diversi sistemi. Il primo è velocizzare il girato originario, ottenendo però un risultato stile film di Charlie Chaplin che dà al video un effetto comico, e che quindi non è da considerare come valido.
Il secondo prevede l’aggiunta dei fotogrammi che mancano per arrivare a 25 (9 al secondo nel caso delle pellicole 8 mm e 7 nel caso delle pellicole super 8), creando delle sequenze più o meno in questo modo:
- fotogramma originale 1
- fotogramma originale 2
- fotogramma originale 3
- dissolvenza incrociata tra fotogramma originale 3 e fotogramma originale 4
- fotogramma originale 4
Questo metodo si chiama BLENDING, sacrifica un po’ la fluidità delle immagini, mantenendo però inalterata la velocità originaria. E’ il metodo con meno controindicazioni ed è quello che uso anche io nelle lavorazioni standard.
Accanto a queste procedure, i software di restauro più recenti consentono anche l’adattamento attraverso l’INTERPOLAZIONE, che ricrea, partendo dai 16 o 18 fotogrammi al secondo, 25 nuovi fotogrammi a fluidità reale. Purtroppo, sei i soggetti ripresi sono persone, soprattutto per quanto riguarda i visi, questo modo di adattare può creare più danni che vantaggi, quindi ogni inquadratura andrebbe valutata manualmente, richiedendo giorni di lavorazione anche solo per venti minuti di filmato.
Lo spiego bene in questo filmato, dove c’è una dimostrazione pratica di entrambi i metodi per convertire il numero di fotogrammi al secondo:
Di conseguenza non eseguo questo tipo di adattamento nelle lavorazioni standard.
Daniele Carrer
Chiunque sia interessato a digitalizzare i suoi film 8 mm, super 8 e 16mm, muti o sonori, con il mio telecinema può contattarmi usando il modulo qui sotto: