La buona notizia in tema di conservazione di film 8mm e super 8 è che le pellicole si deteriorano poco nel tempo. Paradossalmente sono molto migliori della tecnologia che, purtroppo, le ha sostituite.
Se infatti avete la sfortuna di aver registrato i vostri ricordi degli anni ’80 e ’90 su nastro, che a quei tempi erano i VHS e i video8, oggi li vedrete molto peggio di quanto li abbiate visti all’epoca. In questo caso, se posso darvi un consiglio, la cosa migliore che possiate fare è trovare un buon servizio di digitalizzazione che, quanto meno, è in grado di bloccare il decadimento dell’immagine e del suono creando un file che, per sua natura, non deteriora nel tempo.
Quando i film si digitalizzavano in VHS e DVD
Negli anni ’90 o 2000 molti possessori di film 8mm e super 8 li “passavano” su nastro, perché diventassero più comodi da consultare. Così facendo, infatti, non era più necessario usare scomodi e rumorosi proiettori, ma si potevano guardare le proprie riprese sul televisore, collegando a questo il videoregistratore.
Se siete tra questi, oggi avete due grandi problemi:
- i nastri VHS si rovinano velocemente
- la qualità del formato VHS è molto scarsa
In uno scenario (leggermente) migliore magari avete “passato” i vostri film su DVD. In tal caso siete un po’ più fortunati. I DVD infatti sono supporti digitali, quindi non perdono di qualità nel tempo. Attenzione però che si possono strisciare e la conseguenza di uno striscio può anche il rendere il supporto illeggibile.
Il secondo motivo di insoddisfazione per chi rientra in questa casistica è che i lettori DVD da tavolo stanno sparendo e fra 10 anni, quando le vostre riprese saranno ancora importanti per la vostra famiglia, probabilmente non ci saranno più, un po’ come è quasi definitivamente successo ai videoregistratori VHS.
Dove leggerete quindi il vostro DVD?
Temo da nessuna parte.
Terza ragione, e questa pochi la sospettano, è la qualità. I DVD appena usciti ci sembravano il non plus ultra rispetto al VHS. In realtà non supportano l’alta definizione, anche detta HD, e in un film 8mm e super 8 digitalizzato da un laboratorio serio questa è perfettamente percepibile, anche da uno spettatore distratto.
Qui sotto c’è un filmato di Milano nel 1941 e il Full HD che vedete, se attivate la visione a tutto schermo, è uno spettacolo per chi, come me, ama film e storia e per questo ha creato un laboratorio in grano di spingersi così in là con la qualità:
Perché se avete dei film 8 mm e super 8 siete fortunati
Un film 8 mm, per ipotesi, del 1950, se conservato bene, rispetto alle proiezioni dell’epoca immediatamente successiva a quando è stato girato, a più di 70 anni di distanza perde il 20-30% della qualità. Per altro, se si usa un sistema di digitalizzazione serio, costruito su:
- uno scanner professionale (in questa pagina spiego quello che usa il mio laboratorio)
- un’operatore che sa mettere le mani su un software di restauro
l’immagine può risultare anche migliore di quella originale, proprio grazie alla qualità dell’apparecchiatura, all’esperienza di chi lo usa e al progresso tecnologico.
Non entro nel dettaglio del processo di restauro perché lo faccio molto approfonditamente in altre pagine di questo sito ma, giusto per fare un esempio, uno dei grandi limiti delle cineprese dell’epoca, rispetto alle telecamere (o agli smartphone) di oggi, è che non avevano gli stabilizzatori, né ottici, né, tanto meno, elettronici. In più, la pellicola all’interno, scorrendo, causava delle vibrazioni visibili nelle riprese, anche se effettuate da cameraman esperti.
I moderni software di montaggio, compresi quelli più utilizzati per il restauro come Davinci Studio, hanno delle funzioni di stabilizzazione talmente avanzate che compensano tutti i limiti dell’epoca. Anche la scarsità di certi amatori.
Lontane da umidità e calore
Se parlate l’inglese, in rete ci sono un sacco di guide che vi consiglieranno di conservare i vostri film con un livello di sicurezza che ricorda i laboratori di ricerca sui farmaci. Partire con obiettivi così alti significa che, dopo la buona volontà iniziale, alla fine non farete niente.
Quindi è inutile che vi proponga di stipare la vostra collezione di magari solo 10 film di famiglia in stanze create ad hoc con:
- impianto antincendio
- umidità controllata
- temperatura costante a 20° C
Con il mio archivio personale, che purtroppo non è formato dai film della mia famiglia, visto che quando ero piccolo non avevamo la fortuna di possedere una cinepresa, ma da film che acquisto in giro per il mondo e vendo alle produzioni di documentari, come visibile in quest’altro mio sito, ho trattato migliaia di pellicole amatoriali. La percentuale di queste rovinata dalla cattiva conservazione è inferiore all’1%, per quanto i proprietari fossero amatori del tutto simili a chi manda i proprio film al mio laboratorio per la digitalizzazione e il restauro (e quindi persone non particolarmente predisposte a creare condizioni professionali di stoccaggio).
Detto questo, se tenete le bobine in casa, quindi con temperature comprese tra i 18 e 27°, in ambienti meno umidi di quanto non basti a far apparire la muffa sui muri, siete sufficientemente tranquilli.
Il film qui sotto, per esempio, è stato girato nel 1969 e l’ho restaurato nel mio laboratorio (ovviamente lo sto diffondendo con il permesso dell’autore, un filmmaker amatoriale svizzero che ha girato il mondo dagli anni ’60 agli anni ’90). Se non fosse per il modo in cui si vestono le persone, considerato che Venezia è sempre uguale a sé stessa, sembrerebbe girato ieri:
Come conservare digitalmente i video dei film 8mm e super 8
Lo stato dell’arte della tecnologia per digitalizzare e restaurare film 8 mm e super 8 ha raggiunto livelli impensabili anche solo 5-10 anni fa.
Vi spiego un po’ di basi della tecnica. Ci sono due fasi per arrivare al video restaurato:
- la digitalizzazione
- il restauro
Digitalizzazione
Nella prima, quanto meno nei laboratori professionali, uno scanner creato specificamente per i film fotografa ogni fotogramma della pellicola. La risoluzione massima con cui si può lavorare, nel mio caso, è 4096×3000, ovvero oltre quella che ha senso utilizzare. Mi spiego:
il fotogramma delle pellicole super 8 e 8mm è talmente piccolo che non ha senso scannerizzarlo in 4K.
Basta quindi il Full HD (1920×1080). Lo dico con assoluta cognizione di causa, perché ho fatto talmente tante prove da non poter essere smentito (a meno che una persona competente e con attrezzatura di pari livello alla mia mi dimostri il contrario – sul commentatore seriale da social network lascio perdere).
Quanto premesso in questo paragrafo dimostra quindi che l’attuale tecnologia di scansione non può essere superata in futuro.
Restauro
Quello che in futuro può progredire ulteriormente e permettere risultati qualitativi ancora migliori grazie alla tecnologia, è il restauro. Attenzione però:
conservando il file digitalizzato oggi da un laboratorio serio, quello stesso file può essere utilizzato anche un domani se, a livello di restauro, usciranno tecnologie che consentiranno qualità ancora più alta.
Già adesso, grazie a software come Davinci Studio, plug in come Neat Video e, soprattutto, operatori esperti, si possono ottenere risultati incredibili.
So che le mie parole suonano astratte, ma qui sotto c’è un filmato che ho restaurato per conto di uno dei miei clienti che prima si era rivolto al classico fotografo che, per quanto con la reflex possa essere anche bravo, con i film 8mm il più delle volte lascia a desiderare, o quanto meno non ha fatto investimenti in attrezzature e si approfitta della buona fede dei suoi clienti:
Le memorie su cui salvare i video
Ricapitolando: avete capito come conservare fisicamente i vostri film 8mm e super 8.
Avete capito come fare ad ottenere dei video che sembrano registrati ieri, nonostante le riprese risalgano magari a 50/60 anni fa.
Ora che avete i file non vi resta altro che trovare un modo intelligente per conservarli, evitando così di perderli.
La migliore strategia di conservazione è conservarli in più supporti. Cominciate da:
- una chiavetta USB
- uno o più computer.
Avere i file in più supporti fisici è un’ottima cosa, visto che chiavette, computer e hard disc si perdono e possono essere rubati.
Conservare i video in un Cloud
Un’ulteriore forma di sicurezza è conservare i file anche in un cloud, ovvero in un hard disc remoto di proprietà di una Società che offre il servizio di ospitare i file degli altri (sto semplificando per chi non mastica molto l’informatica). Ci sono centinaia di Aziende sul mercato che lo fanno, ma io vi consiglio di rivolgervi ai colossi del web, che sono più affidabili e dal punto di vista commerciale non dovrebbero fare scherzi.
Google chiama il suo cloud Gdrive (trovate tutte le informazioni in questa pagina). E’ un servizio gratuito fino a 15 GB e per piani con più capienza parte da meno di 2 euro al mese. Soldi per nulla mal spesi se tenete ai dati che avete nel vostro computer:
Attenzione a non accorgervi di quanto importanti i vostri file siano solo il giorno dopo averli persi
Altri cloud affidabili, sempre con piani gratuiti, sono:
- Amazon Drive (5 GB)
- Microsoft One Drive (5 GB)
- Dropbox (2 GB)
A chi (legittimamente) non si fida di internet, multinazionali o divulgatori come me ricordo che i servizi cloud sono sicuri oltre ogni ragionevole dubbio perché lo stesso file viene salvato più volte in più hard disc situati in luoghi diversi e quindi è praticamente impossibile che vada perso.
Abbiate sempre il giusto rispetto per i vostri film 8mm e super 8, perché la storia in questi registrata, se viene persa per incuria o distrazione, non può essere recuperata da nessuna tecnologia.
Daniele Carrer
Chiunque sia interessato ad effettuare il riversamento de i suoi film 8 mm e super 8 con il mio telecinema può contattarmi usando il modulo qui sotto: